Dobbiamo cambiare le parole

Francesco Ambrosino
2 min readMay 19, 2021

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Se vogliamo imparare a vivere in modo adeguato il presente, per essere pronti a costruire il futuro che vogliamo, dobbiamo cambiare le parole.

Non molto tempo fa mi sono ritrovato a leggere una discussione online intorno all’uso corretto del termine Bisex per indicare le persone bisessuali. Beh, a quanto pare è sbagliato, perché utilizzando la parola Bisex al posto della più corretta Bisessuale si pone l’accento sulla sessualità e non sull’orientamento sessuale, che sono, ho imparato, due cose diverse.

Lo so, magari sono solo io a scoprirlo ora, ma, insieme ad una serie di altri piccoli segnali alquanto inequivocabili, mi sono reso conto di essere fuori dal mio tempo, inadeguato ad affrontare la complessità del mondo nel quale vivo, perché mi mancano le parole.

La questione, beninteso, non riguarda solo l’orientamento sessuale, oggi al centro del dibattito (per fortuna) con il DDL Zan, ma si estende a molti altri ambiti, dal femminismo al cosiddetto mansplaining, dal catcalling al concetto stesso di molestia sessuale, passando per il doppiaggio di attori o personaggi dei cartoni animati da parte di professionisti di diverso genere o etnia rispetto alle versioni originali.

Qualcuno potrebbe obiettare che, spesso, si tende a esagerare, e in alcuni casi è davvero così — chiedere scusa, oggi, per personaggi nati quasi 40 anni fa, è inutile (vedi Apu nei Simpson) — ma riflettendoci con maggiore attenzione mi sono reso conto che, forse, l’esagerazione e l’estremizzazione dei problemi è l’unico modo, oggi, per affrontarli in modo mainstream.

Ma, ancora una volta, dobbiamo cambiare le parole, imparare ad utilizzare quelle giuste, perché se parliamo di qualcosa ma lo facciamo usando le parole sbagliate, magari considerate “giuste” o “normali” fino a ieri, non si va da nessuna parte.

Lo sforzo, lo ammetto, è consistente, ma non vedo alternative valide.

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Written by Francesco Ambrosino

Non parlo di cose che non conosco. Quindi parlo poco. Datemi un divano, una tv e dei popcorn, e sarò un uomo felice.

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