Quel giorno che piansi
Ero in bagno. Stavo pisciando, quando, all’improvviso, sentii delle urla. Me ne fregai, e continuai a pisciare. Dopo qualche secondo, però, a quelle urla se ne aggiunsero delle altre.
A quel punto uscii dal bagno e mi affacciai alla finestra. C’era una folla enorme proprio sotto il mio palazzo. Indossai una maglia e scesi a vedere. Feci le scale a passo svelto, uscii dal palazzo e mi avvicinai alla folla.
C’era una ragazza stesa a terra…morta. Mi scese una lacrima. Chiesi cosa fosse successo ad uno degli spettatori. Mi disse che era stata picchiata a sangue da un ragazzo che, successivamente, era scappato; non mi seppe dare delle motivazioni.
Dopo un po’ arrivarono le forze dell’ordine e l’ambulanza. Quelle luci blu lampeggianti mi illuminarono il volto. Misero la ragazza sul lettino e posero un lenzuolo sul suo esile corpo tumefatto. L’ambulanza andò via e con essa anche la folla.
Mi scese un’altra lacrima.
Avevo bisogno di bere, così andai al bar di un mio amico, ordinai una birra e un martini corretto. Per la prima volta non provai nessun piacere dall’assunzione di alcol. Ero triste.
Continuai a bere, fino a quando non mi sbronzai di brutto. Il barista, mio amico, mi preparò un bel caffè forte per farmi riprendere, che un po’ servì.
Mi ripresi leggermente e tornai a casa. Arrivato lì, mi stesi sul letto, immerso nel profumo delle lenzuola pulite; avevo da poco fatto il bucato. Mi accesi una sigaretta. La fumai lentamente. Con la cicca me ne accesi un’altra.
Allungai il braccio e aprii il cassetto del comodino. Dentro c’erano dei preservativi, un accendino e una foto della mia ex moglie con mio figlio. La guardai, e un’altra lacrima mi rigò il viso, bagnandomi la barba incolta.
Pensai al mio bambino.
Pensai al giorno in cui è nato. Era una bellissima giornata di aprile. Un’attesa interminabile, non so più nemmeno quante cicche spensi quel giorno.
La prima volta che lo presi in braccio piansi come un bambino, come il mio bambino. Lo amo tantissimo, e mi manca. Non lo vedo da tre mesi. La mia amata ex moglie ha ottenuto l’affidamento e non me lo fa vedere quasi mai e, comunque, mai dai solo, c’è sempre lei. Vaffanculo!
Dice che sono un cattivo esempio per mio figlio perché bevo, ma vi giuro che non ho mai bevuto un solo goccio in sua presenza, né prima né dopo averlo incontrato. Mi disintossico per un paio di giorni prima di vederlo. Voglio essere lucido. Voglio godere quei brevi momenti con lui pienamente.
Guardai di nuovo la foto. Me l’appoggiai sul petto.
Pensai a mio figlio. Pensai alla ragazza uccisa sotto il mio palazzo. Pensai a me. Piansi.